Quando ho provato a scrivere con il computer queste righe sul Parco di Perugia, ho scoperto con sorpresa che in modo automatico il programma correggeva la parola Perugia con Perugina, la nota marca di cioccolato. Ed è proprio vero che la città di Perugia ha legato il suo nome a quello del cioccolato, specialmente da quando la manifestazione Eurochocolate l’ha trasformata in capitale europeo di questa leccornia dalle molteplici proprietà. A quanto pare il cioccolato fondente fa bene al cuore con il suo potere antiossidante, sembra che aiuti il ritardo dell’indurimento delle arterie, pare diminuisca la pressione sistolica (la massima) del sangue, ma soprattutto sembra accertato che abbia una azione come antidepressivo.
Il paragone con il lunapark si fa d’obbligo… un buon pomeriggio passato in mezzo alle giostre fa bene al cuore, diminuisce la pressione di tante tensioni che la vita ci fa accumulare, ci rende più duttili e flessibili: in altre parole il Lunapark è un buon antipressivo!
Sarà per questo che il Parco di Perugia tra ottobre e novembre, nel tempo di Eurochocclate, è uno dei più grandi parchi che impiantano in una città.
Nei pressi dello Stadio Renato Curi in Pian di Massiano, quest’anno, sono arrivati più di centocinquanta abitazioni, tra carovane e campini, di famiglie e di operai. Un paese di oltre 350 persone.
I mestieri sono tanti, tra bersagli, rotonde, baracconi, giostre, autoscontro, ma anche grandi attrazioni dalla tecnologia avanzata. Senza contare i banchi gastronomici e i tanti piccoli intrattenimenti a gettoni sparsi in ogni buco. Ma quello che più colpisce del Parco di Perugia è l’organizzazione curata dal Comune che predispone ogni cosa: dalla sistemazione delle carovane alla planimetria del parco.
La cosa che più mi ha colpito è un grande cartello messo agli ingressi del parco con la planimetria e l’elenco delle attrazioni, ciascuna con il suo numero, tipologia, proprietario. È come all’ingresso di un centro commerciale o di un parco fisso: si trovano tutte le indicazioni, compreso quella dei servizi igienici, della sicurezza e delle vie di fuga. Tutto è pensato e programmato per ogni eventualità compresa la viabilità per eventuali mezzi di soccorso.
È sicuramente una attenzione rara (ma forse unica) nei confronti dei gestori delle attrazioni che sanno di poter lavorare con ogni sicurezza e per il pubblico che ha la possibilità immediata di orientarsi. Speriamo che questo modo di procedere non cambi, anzi si diffonda presso altre amministrazioni, là dove le fiere hanno una antica tradizione ed una buona permanenza.
Intanto guardiamo con fiducia all’anno prossimo, con una novità interessante. La piazza del parco si trova proprio al terminal di un “minimetro”, una specie di tramvia sopraelevata, automatizzata, con piccoli vagoni che a rotazione collegano il piazzale dello stadio ed il suo grande parcheggio con il centro storico di Perugia, e che sarà inaugurata a breve. È una bella comodità che permetterebbe a tanti perugini di andare al parco con facilità, sempre che malaguratamente non diventi il pretesto per spostare il parco altrove. |